venerdì 31 maggio 2013

Trattativa Stato-Mafia, di Marco Travaglio

Articolo di Marco Travaglio , dalle pagine del Fatto Quotidiano. Argomento, trattative stato-mafia e convocazione di Napolitano a deporre. Vice Presidente Csm esprime disappunto su Napolitano in aula, per questioni di "rispetto".

Le eruzioni vulcaniche sono precedute da fenomeni precursori tipo fumarole, ceneri, gas, vapori, lapilli, scintille, frane, scosse sismiche, surriscaldamento del terreno, ebollizione delle acque. È quel che sta accadendo nei pressi del Quirinale dove, dal giorno della sua convocazione come teste al processo sulla trattativa, si attende da un momento all'altro l'eruzione di Giorgio Napolitano. Il primo indicatore rilevato dai vulcanologi è stato lo sciame sismico dei giureconsulti di corte in ebollizione sulla stampa di regime con argomenti squisitamente tecnici: ma come, convocare il Presidente a testimoniare, ma non s'è mai visto, ma dove andremo a finire, signora mia. Ieri sulla Stampa un secondo fenomeno precursore che lascia presagire l'imminente evento eruttivo: un'intervista del vicepresidente del Csm Michele Vietti. Il quale, nell'ordine: è "preoccupato" per un imprecisato "clima da curva sud", "non fa mistero del suo disappunto", "non posso negare che mi lascerebbe perplesso", "fatico a immaginare", "non mi sembra un'atmosfera adatta".

giovedì 30 maggio 2013

L'intervista buffonata di Bersani a Ballarò, di Marco Travaglio

Articolo di Marco Travaglio, in cui parla dell'intervista di Floris a Pier Luigi Bersani nella trasmissione Ballarò. Clima goliardico, come due cazzari al bar, scrive. Questo è giornalismo?

L'altra sera il giornalismo indipendente ha fatto un altro passo da gigante a Ballarò con l'intervista, si fa per dire, di Giovanni Floris a Pier Luigi Bersani. Parevano due compari che si ritrovano al bar dopo tanto tempo e il più cazzaro dei due racconta all'altro che lo voleva la Juve come centravanti, ma lui ha rifiutato perché merita ben di meglio. Solo che al bar, di solito, l'altro compare guarda il cazzaro con un misto di simpatia e commiserazione, e se è molto buono lo asseconda, altrimenti gli ride in faccia. Floris invece assisteva alle bugie di Bersani con compunta partecipazione, alzandogli lui stesso la palla per aiutarlo a mentire meglio. Così lo smacchiatore di giaguari ha potuto raccontare la favola del "governo del cambiamento" con i 5Stelle, abortito per il no di Grillo (tutti sanno che era un governo Bersani di minoranza, in cui i 5Stelle non avrebbero avuto alcun ministro e alcuna voce in capitolo sul programma, che Bersani si era premurato di preparare in anticipo: i famosi otto punti di sutura).

martedì 28 maggio 2013

L'importante è spalare merda a prescindere sul M5S, di Andrea Scanzi

Metto in evidenza un post di Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, preso dalla sua pagina facebook. Rispecchia abbastanza fedelmente l'idea che mi sono fatto dell'esito di queste Amministrative.

Ieri, a Piazzapulita, ho analizzato il risultato delle amministrative. Molti hanno applaudito, qualcuno si è arrabbiato (li capisco: se non fossi Andrea Scanzi, mi starei profondamente sulle palle). Ho più o meno (già) detto tutto. Ma certe cose è bene scriverle. 1) Le elezioni non le ha vinte nessuno, se non l'astensionismo, e le ha perse il M5S. Negare entrambe le cose è malafede (vedi alla voce "non indugiamo sull'astensionismo"), infantilismo tenero (vedi alla voce "ha vinto il PD") e mirror climbing (vedi alla voce "Noi del M5S non abbiamo perso"). 2) Il M5S era l'ultimo argine al disimpegno, all'astensionismo. Ora sembra saltato anche quel baluardo. E la disaffezione è totale. Se il Pd trova in ciò motivo di gioia, be', complimenti per l'ennesima perversione. 3) Ogni volta che vado in tivù e oso ricordare non solo i difetti (come ho sempre fatto) ma anche i pregi del M5S, arriva l'accusa - o dal Pd, o dal Clan dei CerchioBattisti Intellettualmente Eunuchi - di "servilismo", "Casaleggismo", "Emilio Fede di Grillo" (ma non era Travaglio? Diteci chi lo è davvero, altrimenti io e Marco ci litighiamo la qualifica).

domenica 26 maggio 2013

Partiti e tornati, di Marco Travaglio

Editoriale di Marco Travaglio. Rimborsi elettorali ai partiti, che fino ad ora sono solo tweet di Letta e titoloni sulla stampa. I Partiti sono come i drogati vanno disintossicati dai soldi un po' alla volta. Si chiede Travaglio: Come mai questo ddl sull'abolizione dei finanziamenti pubblici puzza così tanto di bruciato?

Per ora l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è solo un tweet di Enrico Letta che annuncia un disegno di legge che verrà esaminato dalle commissioni parlamentari competenti e poi, se nel frattempo non sarà caduto il governo o finita la legislatura, approderà nelle aule di Camera e Senato che dovranno discuterlo, emendarlo e infine approvarlo con doppia lettura conforme. Insomma, i titoli trionfalistici dei giornaloni (Repubblica: “Soldi ai partiti, stop entro luglio”, Corriere: “Letta: basta soldi ai partiti”, La Stampa: “Partiti, stop ai soldi pubblici”) sono la solita propaganda a un governo che finora non ha fatto altro se non promettere mari e monti senz’avere un soldo in cassa. Dipendesse dai giornali, Letta e i suoi ministri sarebbero disoccupati, perché l’Italia l’avrebbe già salvata il governo Monti a colpi di “Salva Italia”, “Semplifica Italia”, “Sviluppa Italia”, “Modernizza Italia”, “Cresci Italia”, piani per la crescita, agende e tavoli e road map delle riforme (ovviamente condivise), fasi-1 e fasi-2, spending review, superconsulenti, supersaggi e supercazzole. Insomma avrebbe rivoluzionato la sanità, la scuola, l’università, le infrastrutture e la pubblica amministrazione, sbaragliato la corruzione, l’evasione e la disoccupazione, varato la miglior legge elettorale di tutti i tempi.

sabato 25 maggio 2013

Intervista al Troll, pagato per provocare online

Interessante intervista ad un "Troll" cioè un commentatore cibernetico seriale, che dalla mattina alla sera, sotto stipendio, passa da un blog ad un'altro commentando e creando disordini e provocazioni con metodi ben studiati.

Abbiamo intervistato un provocatore online, uno dei cosiddetti "troll", gente che di professione stuzzica reazioni scomposte nelle discussioni online.

Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname.



Vivi sempre connesso?

Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c'è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo "andare" o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.



Quanto guadagni per fare questa attività?

Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.

Grillo: Il Governo ha la pistola alla tempia, a fine estate salta.

Intervistato, Grillo esprime la sua opinione riguardo alla situazione del Governo Letta, sempre più sotto i ricatti di Berlusconi che sarebbe pronto a farlo saltare al momento opportuno.

"Il governo ha una pistola alla tempia". L'immagine è di Beppe Grillo, che sul suo blog torna ad attaccare il Pd per il sostegno dato al governo Letta di grandi intese: un esecutivo sul quale grava, a giudizio del leader del Movimento 5 Stelle, la pressione del PdL. Che in autunno diventerà insostenibile, perché a premere il grilletto penserà la Cassazione


"Sulla pallottola sono incise tre lettere I-M-U. Una tassa non soppressa, ma solo posticipata. Una cartuccia da sparare da parte di Berlusconi quando l'Imu dovrà essere eliminata alla fine dell'estate. Il governo si accorgerà allora, con stupore,
che ciò non è possibile", assicura Grillo.

venerdì 24 maggio 2013

Renzi è il Berlusconi 2.0

Ecco Renzi o Renzie come lo chiama Grillo, che si fa immortalare in pose e in vesti alla Fonzie. Il percorso mediatico del piacione toscano è solo all'inizio.

Si fa ritrarre in pose accattivanti e casual, pare quasi uno di noi, uno che potresti incontrare per strada. In realtà questo è l'inizio del suo percorso mediatico. Le apparizioni in tv cresceranno esponenzialmente con l'avvicinarsi di nuove elezioni.
La metodologia nel mostrarsi del rottamatore non è mistero considerando chi gestisce la sua immagine, Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e produttore televisivo. Gori, che si è fatto le ossa a Mediaset saprà sicuramente scegliere con cura le trasmissioni in cui far apparire Renzi, magari lo vedremo dare consigli ai ragazzi di Amici, oppure cucinare una bistecca alla fiorentina dalla Clerici, o meglio ancora apparire in orario cena al tg5, le occasioni per ascoltarlo non ci mancheranno sicuramente.

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