mercoledì 5 giugno 2013

I giornalisti non fanno il loro mestiere, di Marco Travaglio

Editoriale di Marco Travaglio, che dalle pagine del Fatto Quotidiano denuncia l'operato della categoria dei giornalisti nei confronti del Movimento 5 Stelle. Prende come esempio Linea Notte su rai3. Il Tiro al Grillo è lo sport preferito dei giornalisti.

Ora basta. Non se ne può più di questi attacchi di Grillo ai giornalisti che raccontano balle. Se però i giornalisti la piantassero di raccontare balle, farebbero cosa gradita, oltre a riscoprire il loro mestiere. Prendiamo il programma forse più pluralista della Rai: Linea notte su Rai3. È diretto da Bianca Berlinguer e condotto da Maurizio Mannoni: due persone serie, due ottimi professionisti. Eppure lunedì han dato vita a una puntata a dir poco imbarazzante, che la dice lunga sul sistema dell'informazione da quando, sulla scena, s'è affacciato il terzo incomodo: M5S. L'equilibrio in studio era la perfetta sintesi di un mondo che non c'è più: quello della cosiddetta destra e della cosiddetta sinistra.

martedì 4 giugno 2013

Intervista a Camilleri: Napolitano e la Costituzione in vacca, di Silvia Truzzi

Bellissima intervista a Andrea Camilleri di Silvia Truzzi. Potrete apprezzare la sua opinione su molti argomenti tra cui la rielezione di Napolitano, i media e la falsa informazione e la trattativa Stato-Mafia.

La signora Rosetta apre la porta di casa sorridente. Un filo di fumo ci guida da Andrea Camilleri, al lavoro nel suo studio: è appena uscito Come la penso, autobiografia in forma di saggi e racconti (Chiarelettere). E da Sellerio il nuovo Montalbano, Un covo di vipere. Nuovo, ultimo no. “Quando mai! L’ultimo Montalbano l’ho già scritto, quando ho compiuto ottant’anni: posso dire che il commissario non muore. E che non sposa Livia, non è tipo da matrimonio Salvo Montalbano”. Lui no, ma Andrea Camilleri sì: quest’anno fanno 56 anniversari di nozze. “Ci vuole tanta voglia di stare assieme. E tanta pazienza”. “Ma il commissario è diventato un fedifrago cronico”, proviamo a protestare. “È perché i maschi quando sentono arrivare la vecchiezza diventano di una fragilità sentimentale incredibile. Quando l’ho detto a mia moglie, mi ha risposto: Spero che non sia autobiografico, Andrea”.

In “Come la penso” tratteggia una sorta di ritratto “genetico” dell’italiano: impietoso.
C’è un modo di pensare, nell’italiano, che è ancora fascista: piace la prevaricazione, la sopraffazione. È un virus mutante, come quello dell’influenza. Si fa il vaccino e già il virus è cambiato. Noi italiani, è sgradevole dirlo, non amiamo i politici che ragionano e agiscono onestamente. Ferruccio Parri, un uomo mite, onesto, era appena stato nominato presidente del Consiglio e già tutta l’Italia lo chiama “Fessuccio”. Non piacciono, all’italiano, le persone dimesse: bello il luccicore delle divise, bella la parola tonante. Berlusconi no, non è un fascista. Ma ha un modo di proporsi, da gerarca, che piace molto perché è speculare a una certa mentalità italiana. I giudici scrivono: “Anche da presidente del Consiglio gestì una colossale evasione fiscale”. In un Paese normale, questo avrebbe annullato Berlusconi; in Italia gli fa guadagnare voti.

domenica 2 giugno 2013

Madrid: Marcia contro la dittatura della Troika

In Migliaia marciano a Madrid, e in altre città europee, contro la "dittatura" della Troika e le misure di austerità.

Migliaia e migliaia di persone in marcia contro le misure di austerità della Troika, cioè dell'Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale, e della Banca Centrale Europea.
Marciano a Madrid, Spagna, dove la disoccupazione ha toccato livelli record.
Per la strada un manifestante dice: 
"Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione in Europa e questo governo non fa niente. Al contrario, la riforma del mercato del lavoro invece di incoraggiare la creazione di nuovi posti, aiuta gli imprenditori a licenziare la gente".

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