venerdì 31 maggio 2013

Trattativa Stato-Mafia, di Marco Travaglio

Articolo di Marco Travaglio , dalle pagine del Fatto Quotidiano. Argomento, trattative stato-mafia e convocazione di Napolitano a deporre. Vice Presidente Csm esprime disappunto su Napolitano in aula, per questioni di "rispetto".

Le eruzioni vulcaniche sono precedute da fenomeni precursori tipo fumarole, ceneri, gas, vapori, lapilli, scintille, frane, scosse sismiche, surriscaldamento del terreno, ebollizione delle acque. È quel che sta accadendo nei pressi del Quirinale dove, dal giorno della sua convocazione come teste al processo sulla trattativa, si attende da un momento all'altro l'eruzione di Giorgio Napolitano. Il primo indicatore rilevato dai vulcanologi è stato lo sciame sismico dei giureconsulti di corte in ebollizione sulla stampa di regime con argomenti squisitamente tecnici: ma come, convocare il Presidente a testimoniare, ma non s'è mai visto, ma dove andremo a finire, signora mia. Ieri sulla Stampa un secondo fenomeno precursore che lascia presagire l'imminente evento eruttivo: un'intervista del vicepresidente del Csm Michele Vietti. Il quale, nell'ordine: è "preoccupato" per un imprecisato "clima da curva sud", "non fa mistero del suo disappunto", "non posso negare che mi lascerebbe perplesso", "fatico a immaginare", "non mi sembra un'atmosfera adatta".

giovedì 30 maggio 2013

L'intervista buffonata di Bersani a Ballarò, di Marco Travaglio

Articolo di Marco Travaglio, in cui parla dell'intervista di Floris a Pier Luigi Bersani nella trasmissione Ballarò. Clima goliardico, come due cazzari al bar, scrive. Questo è giornalismo?

L'altra sera il giornalismo indipendente ha fatto un altro passo da gigante a Ballarò con l'intervista, si fa per dire, di Giovanni Floris a Pier Luigi Bersani. Parevano due compari che si ritrovano al bar dopo tanto tempo e il più cazzaro dei due racconta all'altro che lo voleva la Juve come centravanti, ma lui ha rifiutato perché merita ben di meglio. Solo che al bar, di solito, l'altro compare guarda il cazzaro con un misto di simpatia e commiserazione, e se è molto buono lo asseconda, altrimenti gli ride in faccia. Floris invece assisteva alle bugie di Bersani con compunta partecipazione, alzandogli lui stesso la palla per aiutarlo a mentire meglio. Così lo smacchiatore di giaguari ha potuto raccontare la favola del "governo del cambiamento" con i 5Stelle, abortito per il no di Grillo (tutti sanno che era un governo Bersani di minoranza, in cui i 5Stelle non avrebbero avuto alcun ministro e alcuna voce in capitolo sul programma, che Bersani si era premurato di preparare in anticipo: i famosi otto punti di sutura).

martedì 28 maggio 2013

L'importante è spalare merda a prescindere sul M5S, di Andrea Scanzi

Metto in evidenza un post di Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, preso dalla sua pagina facebook. Rispecchia abbastanza fedelmente l'idea che mi sono fatto dell'esito di queste Amministrative.

Ieri, a Piazzapulita, ho analizzato il risultato delle amministrative. Molti hanno applaudito, qualcuno si è arrabbiato (li capisco: se non fossi Andrea Scanzi, mi starei profondamente sulle palle). Ho più o meno (già) detto tutto. Ma certe cose è bene scriverle. 1) Le elezioni non le ha vinte nessuno, se non l'astensionismo, e le ha perse il M5S. Negare entrambe le cose è malafede (vedi alla voce "non indugiamo sull'astensionismo"), infantilismo tenero (vedi alla voce "ha vinto il PD") e mirror climbing (vedi alla voce "Noi del M5S non abbiamo perso"). 2) Il M5S era l'ultimo argine al disimpegno, all'astensionismo. Ora sembra saltato anche quel baluardo. E la disaffezione è totale. Se il Pd trova in ciò motivo di gioia, be', complimenti per l'ennesima perversione. 3) Ogni volta che vado in tivù e oso ricordare non solo i difetti (come ho sempre fatto) ma anche i pregi del M5S, arriva l'accusa - o dal Pd, o dal Clan dei CerchioBattisti Intellettualmente Eunuchi - di "servilismo", "Casaleggismo", "Emilio Fede di Grillo" (ma non era Travaglio? Diteci chi lo è davvero, altrimenti io e Marco ci litighiamo la qualifica).

domenica 26 maggio 2013

Partiti e tornati, di Marco Travaglio

Editoriale di Marco Travaglio. Rimborsi elettorali ai partiti, che fino ad ora sono solo tweet di Letta e titoloni sulla stampa. I Partiti sono come i drogati vanno disintossicati dai soldi un po' alla volta. Si chiede Travaglio: Come mai questo ddl sull'abolizione dei finanziamenti pubblici puzza così tanto di bruciato?

Per ora l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è solo un tweet di Enrico Letta che annuncia un disegno di legge che verrà esaminato dalle commissioni parlamentari competenti e poi, se nel frattempo non sarà caduto il governo o finita la legislatura, approderà nelle aule di Camera e Senato che dovranno discuterlo, emendarlo e infine approvarlo con doppia lettura conforme. Insomma, i titoli trionfalistici dei giornaloni (Repubblica: “Soldi ai partiti, stop entro luglio”, Corriere: “Letta: basta soldi ai partiti”, La Stampa: “Partiti, stop ai soldi pubblici”) sono la solita propaganda a un governo che finora non ha fatto altro se non promettere mari e monti senz’avere un soldo in cassa. Dipendesse dai giornali, Letta e i suoi ministri sarebbero disoccupati, perché l’Italia l’avrebbe già salvata il governo Monti a colpi di “Salva Italia”, “Semplifica Italia”, “Sviluppa Italia”, “Modernizza Italia”, “Cresci Italia”, piani per la crescita, agende e tavoli e road map delle riforme (ovviamente condivise), fasi-1 e fasi-2, spending review, superconsulenti, supersaggi e supercazzole. Insomma avrebbe rivoluzionato la sanità, la scuola, l’università, le infrastrutture e la pubblica amministrazione, sbaragliato la corruzione, l’evasione e la disoccupazione, varato la miglior legge elettorale di tutti i tempi.

sabato 25 maggio 2013

Intervista al Troll, pagato per provocare online

Interessante intervista ad un "Troll" cioè un commentatore cibernetico seriale, che dalla mattina alla sera, sotto stipendio, passa da un blog ad un'altro commentando e creando disordini e provocazioni con metodi ben studiati.

Abbiamo intervistato un provocatore online, uno dei cosiddetti "troll", gente che di professione stuzzica reazioni scomposte nelle discussioni online.

Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname.



Vivi sempre connesso?

Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c'è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo "andare" o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.



Quanto guadagni per fare questa attività?

Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.

Grillo: Il Governo ha la pistola alla tempia, a fine estate salta.

Intervistato, Grillo esprime la sua opinione riguardo alla situazione del Governo Letta, sempre più sotto i ricatti di Berlusconi che sarebbe pronto a farlo saltare al momento opportuno.

"Il governo ha una pistola alla tempia". L'immagine è di Beppe Grillo, che sul suo blog torna ad attaccare il Pd per il sostegno dato al governo Letta di grandi intese: un esecutivo sul quale grava, a giudizio del leader del Movimento 5 Stelle, la pressione del PdL. Che in autunno diventerà insostenibile, perché a premere il grilletto penserà la Cassazione


"Sulla pallottola sono incise tre lettere I-M-U. Una tassa non soppressa, ma solo posticipata. Una cartuccia da sparare da parte di Berlusconi quando l'Imu dovrà essere eliminata alla fine dell'estate. Il governo si accorgerà allora, con stupore,
che ciò non è possibile", assicura Grillo.

venerdì 24 maggio 2013

Renzi è il Berlusconi 2.0

Ecco Renzi o Renzie come lo chiama Grillo, che si fa immortalare in pose e in vesti alla Fonzie. Il percorso mediatico del piacione toscano è solo all'inizio.

Si fa ritrarre in pose accattivanti e casual, pare quasi uno di noi, uno che potresti incontrare per strada. In realtà questo è l'inizio del suo percorso mediatico. Le apparizioni in tv cresceranno esponenzialmente con l'avvicinarsi di nuove elezioni.
La metodologia nel mostrarsi del rottamatore non è mistero considerando chi gestisce la sua immagine, Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e produttore televisivo. Gori, che si è fatto le ossa a Mediaset saprà sicuramente scegliere con cura le trasmissioni in cui far apparire Renzi, magari lo vedremo dare consigli ai ragazzi di Amici, oppure cucinare una bistecca alla fiorentina dalla Clerici, o meglio ancora apparire in orario cena al tg5, le occasioni per ascoltarlo non ci mancheranno sicuramente.

I ladri e i Penati, di Marco Travaglio

L'inciucio è sempre più palesemente un morboso accordo di reciproci favori, per salvare prima uno poi l'altro. E il processo di Penati va in prescrizione dopo che ha dichiarato di rinunciarvi, ma dice di non essersene accorto. 


In perfetta coerenza con la sua missione di depistare i lettori anziché informarli, la gran parte della stampa titola sul falso scandalo di Filippo Penati che incassa la prescrizione a sua insaputa dopo aver giurato che vi avrebbe rinunciato, anziché sul vero scandalo della legge Severino, umoristicamente chiamata "anticorruzione", che gli ha regalato la prescrizione anticipata. Penati ha lasciato la politica, è tornato a fare l'insegnante (non osiamo immaginare di quale materia) e, in un paese dove neanche i politici rinunciano alla prescrizione di reati gravi, figuriamoci se possiamo pretenderlo dai privati cittadini. Lo schifo è un altro: la legge bipartisan del governo Monti che "spacchettò" il delitto di concussione, lasciando intatta quella "per costrizione" e scorporando quella "per induzione" (quando il pubblico ufficiale estorce denaro al privato con le buone maniere, forte del suo potere intimidatorio, cioè nella maggior parte dei casi). La prima fattispecie restò punita fino a 12 anni, con prescrizione di 15.

giovedì 23 maggio 2013

Travaglio: Berlusconi come una mignotta veterana che difende il suo marciapiede

Articolo di Marco Travaglio, sul Fatto Quotidiano, ironico e pungente come sempre. Analisi su l'ineleggibilità di B. e le giustificazioni dei suoi.

La scena ricorda quelle dei film di Er Monnezza. Esterno notte, strada buia alla periferia di Roma illuminata dai fuocherelli delle mignotte. Ne arriva una nuova e viene subito scacciata dalle veterane: “‘A bbella, qua ce stamo noi, questa è zona nostra”. E la novizia deve sloggiare. È quel che sostengono anche i servi di B. sparsi nel Pdl, nel Pd e sui giornali, impegnatissimi a difendere la sua permanenza abusiva in Parlamento col decisivo argomento che lui sta lì da vent’anni, non importa se illegalmente in base alla legge 361 del 1957: quella è zona sua.


È una nuova versione di quella che in diritto si chiama “usucapione”: se uno s’impossessa di un bene non suo, dopo vent’anni ne diventa proprietario. Ora, siccome dal ’94 centrodestra e centrosinistra si sono dati il cambio nel dichiararlo eleggibile anche se non lo era, B. dopo vent’anni ha acquisito il seggio per nanucapione. Michele Ainis, giurista, riconosce sul Corriere che in effetti la legge “proibisce l’elezione dei titolari di concessioni (come le frequenze tv) da parte dello Stato” e la ragione è “evidente anche a un bambino: disinnescare i conflitti d’interesse”. 

Gioco d'azzardo, quando la politica entra nel business

Gioco d'azzardo e politica, senatore del Movimento 5 stelle denuncia l'intreccio che li unisce. 

Il Senatore Giovanni Endrizzi, del Movimento 5 Stelle, in un suo intervento al senato denuncia il collegamento tra il gioco d'azzardo e la politica, con riferimento ad un servizio delle Iene andato in onda su italia1. Finanziamenti diretti e indiretti da società che gestiscono il gioco d'azzardo a politici e loro familiari. Per la prima volta sento denunce di questo tipo in Parlamento, mi sento rappresentato a tutti gli effetti.

Ecco dunque il video dell'intervento:

mercoledì 22 maggio 2013

Marco Travaglio: Parasole e paraculi

Editoriale di Marco Travaglio, sul Fatto, dove parla dell'attentato a Paolo Borsellino e la scomparsa dell'agenda rossa. Intrecci e depistaggi che a distanza di anni tornano ad agire per coprire la verità.

Ecco l'articolo di Travaglio, leggendolo mi viene da pensare che il marcio e i poteri forti sono radicati più in profondità di quanto crediamo:

"Dunque la presunta agenda rossa di Borsellino, di cui alcuni organi di stampa e di tv ci hanno riempito i timpani e non solo negli ultimi giorni, era il piccolo frammento di un parasole per auto, di quelli usati d'estate per proteggere dal sole il cruscotto e il volante ed evitare che diventino incandescenti. L'ha stabilito la Polizia Scientifica su mandato della Procura di Caltanissetta. Se non ci fosse di mezzo un probabile depistaggio per coprirne altri che durano da ventun anni, ci sarebbe da scompisciarsi. Invece, come ha detto subito Salvatore Borsellino, c'è da vomitare.

martedì 21 maggio 2013

Violante, ineleggibilità Berlusconi: Non l'abbiamo mai votata, perchè cambiare?

Agghiaccianti le dichiarazioni di Violante del Partito Democratico riguardo al tema caldo della giornata, l'ineleggibilità di Berlusconi.

Ecco quanto dichiarato da Luciano Violante, lasciando trasparire totale indifferenza di fronte a questo scoglio "simbolo" della lotta anti-berlusconiana sbandierata in campagna elettorale e mai concretizzata:

"Per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato contro l’ineleggibilità di Berlusconi. Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta."
Come dice Travaglio, son vent'anni che ci prendono per il culo.

Grillo: Chiarimenti su blog e pubblicità

Dal Blog di Beppe Grillo arriva un comunicato, in cui si chiarisce la situazione riguardo il blog e la pubblicità in esso contenuta.                                                

"Il Blog è nato nel 2005. A differenza della maggior parte dei prodotti editoriali italiani televisivi o cartacei non ha mai utilizzato fondi pubblici. Negli ultimi anni la sua gestione è stata sempre in perdita. Nel 2012 i costi erano diventati insostenibili e fu inserita per questo, verso metà anno, la pubblicità, ma non per tutte le categorie, per evitare di chiuderlo. Nel 2011 Casaleggio Associati (CA) ha chiuso in passivo di 57.800 euro con un fatturato di circa 1.400.000 euro. Le perdite del blog sono state sempre coperte da CA. I bilanci di CA depositati alla Camera di Commercio di Milano sono peraltro disponibili a qualunque giornalista interessato ai suoi mirabolanti guadagni." Lo staff di Beppe Grillo

lunedì 20 maggio 2013

Specchio d'acqua

L'ultima frasca mi impediva la vista, la scostai e la meraviglia si affacciò a me.
Uno specchio incontaminato, puro e vergine all'occhio umano. Un silenzio assordante, ma non insopportabile, anzi godevo di quel silenzio.
La natura padrona di quel luogo mi invitava ad entrare. Mi decisi ad avanzare, le felci mi frustavano le gambe ma a me parevano carezze di sirene. Le vesti gettai ed entrai in quelle tiepide acque. Nuotai fino a non sentirmi più le membra. allora mi distesi sulla sabbia e dormii felice e in pace.

Replica del M5S a Report. Ma sui tg spopola l'inchiesta, meno quelle sui tesori dei partiti.

Replica del Gruppo Parlamentare del M5S a Report, in seguito al servizio mandato in onda ieri sera. Intanto i tg fanno eco, tralasciando le inchieste sui tesori dei partiti.

Arriva la risposta del M5S a Report, la trasmissione di Rai3. Proviene dalla pagina facebook del gruppo parlamentare del M5S la replica al servizio andato in onda ieri sera su Rai3. 
Intanto i tg con entusiasmo fanno eco all'inchiesta di Report tralasciando (in malafede) le inchieste andate in onda solo pochi minuti prima sui rimborsi elettorali del Pd e del Pdl, e sui beni (tesori veri e propri) mobili e immobili accumulati nei decenni. 
Ed eccola dunque:

"Con riferimento alla puntata di ieri sera del programma "Report", a cura di Milena Gabanelli, il gruppo parlamentare del M5S alla Camera informa di non aver ricevuto alcuna richiesta da parte della redazione, relativamente all'organizzazione del gruppo comunicazione e alle connesse spese. 

I perdenti giocano sporco. Presentato ddl per fermare M5S, dura replica di Grillo.

La vecchia politica dei perdenti presenta la legge che impedirebbe al Movimento 5 Stelle di partecipare alle elezioni.

Al Senato è stato presentato un ddl a firma Finocchiaro e Zanda che impedirebbe a quei soggetti senza personalità giuridica e senza statuto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di partecipare alla elezioni politiche. In pratica questa legge bloccherebbe tutti i movimenti come quello di Beppe Grillo. Il PD sostiene: "Va garantita democrazia interna ai partiti". Arriva però durissima la replica di Beppe Grillo: "Se questa legge passa non ci presenteremo alle prossime elezioni. 'Il Movimento 5 Stelle non e' un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo. Se la legge anti Movimento di Finocchiaro e Zanda del pdmenoelle sarà approvata in Parlamento il M5S NON si presenterà alle prossime elezioni." 
Con questo sporco gioco, la casta ha dimostrato impotenza di fronte alla grossa crisi politica che il nostro Paese sta affrontando. Hanno in questo modo dimostrato, anche, che le priorità della maggioranza non sono il lavoro, lo sviluppo o la cassa integrazione, ma eliminare quello che individuano come il più grande pericolo per i loro privilegi e le loro poltrone.

Padellaro: La solitudine degli elettori

Analisi del direttore del Fatto, Antonio Padellaro, sull'assenza del Pd alla manifestazione della Fiom.

"Di bandiere del Pd ce n’era una soltanto, ma siamo convinti che di elettori del Pd ce ne fossero davvero molti, forse la maggioranza tra i centomila di piazza San Giovanni a Roma dove, ieri, intorno alla Fiom-Cgil di Maurizio Landini, c’erano con la sinistra del lavoro, della legalità e della dignità, Stefano Rodotà, Sergio Cofferati, Gino Strada, Antonio Ingroia, Nichi Vendola e i 5Stelle. Lavoro e diritti che teoricamente dovrebbero stare a cuore al Pd dell’ex leader della Cgil Epifani, così come a Bersani e agli altri esponenti del sinedrio democratico che, sempre molto teoricamente, di sinistra dovrebbero sentirsi. È un caso unico, quello di un gruppo dirigente che, come paralizzato da una forza potente quanto misteriosa, abbandona i propri militanti nella solitudine politica anche a costo di perderli per sempre. Una coazione a ripetere gli stessi errori che dura guarda caso da un decennio, da quando (era il 2002) sempre in quella piazza San Giovanni un milione di cittadini dissero: basta con Silvio Berlusconi. Sembrò la volta buona, ma poi furono lasciati soli dai Ds, e si è visto come è finita.

Marco Travaglio: Mi faccia il piacere

Editoriale di marco Travaglio, sul Fatto Quotidiano di oggi.

Scrive Travaglio:
"Viva la libertà. "Il referendum tra i deputati scuote il Movimento: 'Restituire la diaria? Vogliamo libertà di coscienza'" (Corriere della sera, 7-5). Dicesi coscienza quella cosa che sta lì accanto al portafogli.
Location. "Un'altra Brescia e lascio" (Enrico Letta al suo vice Angelino Alfano sul pullmann verso l'abbazia di Spineto, Repubblica ,13-5). Vorrà dire che la prossima
marcia contro i giudici la faranno direttamente a Milano.
Sollevare. "La Boldrini da domani non ci rompa più i coglioni" (Alessandro Sallusti, La7 , 11-5). "La mia colpa? Avere sollevato in tv... il problema della presidente silente" (Alessandro Sallusti, il Giornale, 13-5). Ecco, lui aveva solo sollevate il problema.
Italiapassata. "Il think thank di Montezemolo. ItaliaFutura torna alle origini: 'Non siamo una corrente'" (La Stampa, 15.5). Manco quella?
I ladri e i penati. "Sbaglia chi oggi vuole mettere della distanza tra me e i Ds. La storia dei Ds è anche la storia di un pezzo della mia vita. E sbaglia chi pensa che io sbatta la porta" (Filippo Penati, Corriere , 15-5). Anche perchè non c'è nemmeno più la porta.

giovedì 16 maggio 2013

Travaglio: al presidente della Repubblica non importa sapere se l'ometto a cui ha firmato una dozzina di leggi vergogna è un corruttore, un concussore, uno sfruttatore di minorenni, un evasore fiscale e un violatore di segreti.

Editoriale di Marco Travaglio, che commenta un'intervista rilasciata dal Capo dello Stato al Messaggero e analizza la situazione attuale.

Ecco dunque quanto scrive Travaglio:

"Nella vertiginosa regressione lessicale che ci sta portando rapidamente verso l'obiettivo "neuroni zero", mancavano giusto un sostantivo e un aggettivo: li ha pronunciati il presidente Napolitano in una di quelle esternazioni quirinalizie che non si sa bene come qualificare (interviste? moniti? spifferi? sedute spiritiche? Boh). Si tratta di alcune sue frasi pubblicate tra virgolette dal direttore del Messaggero , Virman Cusenza, che lo scortava sull'aereo presidenziale da Roma a Genova, dov'era atteso per i funerali delle vittime della strage al porto. In quella selva di ovvietà da Banal Grande che tanto eccita la stampa nazionale ("portare avanti la barca tra i marosi, dare fiducia al Paese", Letta "non si lascia intimidire da polemiche né da incidenti di percorso", "molto misurato", anzi "attentissimo", come del resto "Saccomanni", al discrimine "tra il fare e il non abbandonare il rispetto degli impegni", "siamo sul filo del rasoio con Bruxelles"), sono affogati il sostantivo e l'aggettivo della neolingua inciucista. Il sostantivo è "moderazione": "serve moderazione nelle aspettative delle misure economiche". Il che, tradotto in italiano, significa che il governo non farà un bel nulla, visto che non c'è un euro e i presunti alleati litigano su tutto. L'aggettivo è "impigliato" che, nel nuovo dizionario dei sinonimi, sta per imputato. Dare dell'imputato a B. pare brutto: vedi mai che si incazzi e rovesci il governo del nulla. E allora si dice "impigliato": "Capisco chi si trova impigliato".

M5S: In arrivo la Piattaforma Partecipativa

In questo articolo di Silvia Fossi, finalmente e sottolineo finalmente si parla della prossima apertura della piattaforma partecipativa (stile Liquid Feedback pare) che permetterà a gli attivisti del M5S di partecipare e interagire con gli eletti. Almeno si parla più o meno di quanto manca all'apertura.

L’ultimo post è stato provocatoriamente inserito per anticipare quello che a mio avviso è stato il punto centrale del meeting a Villa Valente con Beppe. Ci stiamo preparando a un qualcosa d’incredibile, noi del movimento abbiamo tutto il mondo che osserva, tra un paio di mesi sarà avviata la “piattaforma informatica” che permetterà a tutti gli attivisti 5 stelle di intervenire direttamente nella stesura e controllo delle proposte di legge, al mondo esistono già ora esempi di questo tipo che riguardano piccoli paesi come l’Islanda, ma nel nostro caso assisteremo a ripercussioni di livello planetario.

COME FUNZIONA: produrre le specifiche di un software di questo tipo necessita la profonda conoscenza delle dinamiche sociali e di pensiero interne al movimento.

Ci saranno due canali di comunicazione 1) dal gruppo parlamentare alla base 2) dalla base al gruppo parlamentare.

Quelli che sanno solo dire NO

Resoconto della giornata alla Camera dei Deputati, del Movimento 5 Stelle.



Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 Stelle e nella Commissione Finanze, fa un resoconto della giornata alla Camera. Alla faccia di chi asserisce che questi ragazzi sono in grado di dire solo no. In questo caso sono i partiti a mettere i bastoni tra le ruote alle ottime iniziative dei ragazzi del M5S.

Marco Travaglio: ArrestyPD, guai con la giustizia, gli elettori vomitano e i dirigenti sono estasiati

Editoriale di oggi, sul Fatto, di Marco Travaglio sui guai giudiziari che affliggono il Partito Democratico e i rapporti idilliaci con la compagine PDL.

Scrive Marco Travaglio, acuto, ironico, diretto e pungente come sempre:

"Mettendo insieme tutti i "casi isolati" di esponenti del Pd nei guai con la giustizia, tutti i "compagni che sbagliano" beccati negli ultimi mesi viene fuori un quadro spaventoso. Che però spiega benissimo perché il vertice del partito non ha fatto alcuna fatica ad andare (anzi, a tornare) al governo con Berlusconi, dopo aver espulso dalla coalizione Di Pietro e tenuto a debita distanza Ingroia. Mentre la base e gli elettori vomitano, i massimi dirigenti hanno l'aria estasiata di chi assapora la Sacher Torte. Ora, per qualche ora, si parlerà della questione morale nel Pd di Taranto dopo l'arresto dell'ennesimo esponente al servizio dei Riva, il presidente della Provincia Giovanni Florido. Poi si dirà che in fondo l'han solo messo al gabbio, c'è la presunzione d'innocenza, aspettiamo fiduciosi la Cassazione fra una dozzina d'anni.

mercoledì 15 maggio 2013

Travaglio: Il Pistola fumante

L'editoriale di oggi, sul Fatto, di Marco Travaglio. Ironica analisi sulle vicende Ruby:


"Diversamente dai servi, incrollabilmente convinti dell’innocenza del padrone (ma lo sarebbero anche se venisse filmato mentre si apre l’impermeabile in un giardino d’infanzia), noi non siamo affatto sicuri della colpevolezza di B. nel processo Ruby. Perciò attendiamo fiduciosi il verdetto dei giudici, che conoscono le carte meglio di tutti e sono pagati apposta. Ci diranno loro se B., telefonando in questura la notte del 27 maggio 2010, commise “induzione indebita a dare utilità” e se, nelle dieci notti trascorse ad Arcore con Ruby, la indusse alla prostituzione minorile con se medesimo (la legge punisce “chiunque compie atti sessuali con un minore tra i 14 e i 18 anni, in cambio di denaro o altra utilità economica”, e fra gli atti sessuali la Cassazione comprende anche la “palpazione concupiscente”).


martedì 14 maggio 2013

Marco Travaglio: Divisivi e no

Ecco cosa scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, analisi su ciò che si può considerare divisivo o meno in un momento di larghe intese.

"Bei tempi quando giocavamo a cowboy e indiani, o a guardie e ladri e poi, crescendo, ci dividevamo fra destra e sinistra. Ora, con tutti i problemi che già abbiamo, ci tocca pure domandarci se siamo o no “divisivi” e “seminatori di odio”. E, in caso affermativo, redimerci e scusarci per avere magari inavvertitamente sabotato la “pacificazione nazionale”. Prodi e Rodotà non sono andati al Quirinale in quanto “divisivi”: conoscendo B., l’avrebbero tenuto lontano dal governo; invece Napolitano, conoscendo B., l’ha tenuto molto vicino, anzi dentro. Enrico Letta è divenuto premier proprio perché non è divisivo: anzi, è proprio indivisibile dallo zio. L’altro giorno un Comune toscano ha rinunciato a intitolare la sala consiliare a un’eroina partigiana perché la Resistenza “è divisiva”. Giusto: non c’è nulla di più partigiano dei partigiani, che osavano combattere i fascisti, per giunta con le armi, anziché abbracciarli fraternamente e farci un governo insieme.

lunedì 13 maggio 2013

Commenti offensivi a Napolitano dal Blog di Grillo: la Cancellieri autorizza i PM a procedere

La Cancellieri ha autorizzato i PM di Nocera Inferiore (Salerno) a procede contro 22 utenti del Blog di Beppe Grillo, accusati di: "Offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica". I commenti risalirebbero a maggio del 2012 e conterrebbero offese lesive all'onore di Giorgio Napolitano.

Sarebbe per noi interessante conoscere l'entità dell'offesa nei commenti, ma resta il fatto che leggere questa notizia mi ha lasciato l'amaro in bocca e una domanda mi sorge spontanea: quanto è marcato il confine tra offesa punibile con la legge e semplice dissenso? Rimane sempre importantissimo rispettare le istituzioni anche se riteniamo non operino nel giusto senso e non è mia intenzione sollevare inutili polemiche, ma il dubbio aleggia in me.

De Gregorio: Berlusconi si assolve in TV

Segue quanto scrive Concita de Gregorio, sul Format di Canale 5 di ieri sera: La guerra dei vent'anni, Ruby ultimo atto. Un processo senza giudici, insomma.

"C’è pochissimo da scherzare e ancor meno da ironizzare sul fatto che il principale partner del governo Letta abbia aperto le porte di casa sua a giornalisti della sua rete tv ammiraglia per rifare il processo Ruby senza giudici, con se stesso in maglioncino blu al posto di Ilda Boccassini.


C’è poco da scherzare sul format di Canale 5 La guerra dei vent’anni, un ibrido fra Un giorno in pretura, una versione made in Arcore di Report (la versione padronale del concetto di inchiesta giornalistica) e una versione soap della Piccola fiammiferaia dove una povera ragazza marocchina che «non induce nessun sentimento diverso dalla commiserazione », dice Berlusconi, racconta una storia terribile mostrando cicatrici sul suo corpo, fa piangere i commensali, chiede 57 mila euro per aprire un centro estetico in via della Spiga e salvarsi così — un modo come un altro — da una vita di assalti costanti da parte di uomini incessantemente animati da “cattive intenzioni” e trova un benefattore che, commosso, glieli dà.

domenica 12 maggio 2013

Manifestazione PDL: Travaglio vs Berlusconi


Segue l'editoriale di oggi sul Fatto, di Marco Travaglio:

"Bella l’idea del pellegrinaggio nella sua Medjugorje privata, Brescia, dove da vent’anni sogna di traslocare i processi da Milano. Purtroppo per lui, anziché dai giudici amici, il Cainano ha trovato ad accoglierlo migliaia di contestatori col dito medio alzato, cori “In galera” e cartelli con scritto “Hai le orge contate”. Il pretesto della scampagnata era sostenere un tal Adriano Paroli, il solito ciellino candidato a sindaco. Il quale, a cose fatte, è salito sul palco affiancato – per peggiorare la sua già penosa condizione – dalla Gelmini. E si è scusato di esistere: “Non era previsto un mio saluto…”.

Intanto il Popolo delle Libertà – qualche migliaio di poveretti – sfollava rapidamente la piazza, come alla fine dei concerti quando arrivano gli elettricisti e i facchini a portar via gli strumenti. Il meglio era accaduto prima, quando l’anziano delinquente (parola del Tribunale e della Corte d’appello), aveva intrattenuto i complici sull’imprescindibile tema dei cazzi suoi. Raramente s’erano viste scene più paradossali (a parte il silenzio di Pd, Letta e Napolitano, troppo impegnati contro i 5Stelle per accorgersi di quanto accade a Brescia).

Il silenzio assordante di Napolitano e PD

Ieri a Brescia, Silvio Berlusconi e alcuni esponenti del Pdl, tra cui anche ministri del Governo, hanno partecipato ad una manifestazione di protesta contro la magistratura. Dopo la condanna in Appello c'era da aspettarsi una buffonata del genere. La cosa interessante è constatare che B. e compagnia bella sono stati accolti tutt'altro che a braccia aperte. Infatti, esponenti Pdl sono stati ricevuti da centinaia e centinaia di contestaori, di diverse aeree politiche, a cori di "Ladri, ladri" oppure "in galera, in galera" o ancora "vergogna, vergogna", è volato pure qualche schiaffo tra i militanti del "meno male che Silvio c'è" e i contestatori. La Santanchè, Gasparri, Brambilla e Brunetta sono stati accolti da fischi e cori, e loro sorridenti sfilavano, pomposi e fieri. Sul palco della manifestazione l'attenzione non è stata rivolta alla povertà crescente, alla mancanza di lavoro o ai suicidi che avvengono i queste ore, no, l'unico argomento sono i suoi numerosi processi e "la magistratura comunista" che affliggono il Cavaliere.

sabato 11 maggio 2013

Marco Travaglio: Fate schifo

Scrive Marco Travaglio:

"Siccome non c’è limite alla vergogna, ieri il Coniglio Superiore della Magistratura, già organo di autogoverno della medesima e ora manganello politico per mettere in riga i “divisivi” che disturbano l’inciucio, ha condannato alla “censura” il pm minorile di Milano Anna Maria Fiorillo. Ha insabbiato un’indagine? È andata a cena con un inquisito? È stata beccata al telefono con un politico che le chiedeva un favore? No, altrimenti l’avrebbero promossa: ha raccontato la verità sulla notte del 27 maggio 2010 alla Questura di Milano, quando Karima el Marough in arte Ruby, minorenne marocchina senza documenti né fissa dimora fu fermata per furto e trattenuta per accertamenti.

Quella notte, per sua somma sfortuna, era di turno la Fiorillo che, per sua somma sfortuna, è un pm rigoroso che osserva la Costituzione, dunque non è malleabile né manovrabile. Al telefono con l’agente che ha fermato la ragazza, dice di identificarla e poi affidarla a una comunità di accoglienza, come prevede la legge. Mentre l’agente la identifica e cerca una comunità (ce n’erano parecchie con molti posti liberi), viene chiamato dal commissario capo Giorgia Iafrate, a sua volta chiamata dal capo di gabinetto Pietro Ostuni, a sua volta chiamato dal premier Berlusconi direttamente da Parigi. L’ordine è di “lasciar andare” subito la ragazza perché è “nipote di Mubarak” e si rischia l’incidente diplomatico con l’Egitto. Così la Questura informa la pm che Ruby è stata affidata a tale Nicole Minetti, “di professione Consigliere Ministeriale Regionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri” (supercazzola testuale). “Ciò – annoterà la Fiorillo nella sua relazione – suscitò in me notevoli perplessità che esternai con chiarezza, sottolineando in modo assertivo l’inopportunità di un affidamento a persona estranea alla famiglia senza l’intervento dei servizi sociali.

venerdì 10 maggio 2013

No grazie, magari la prossima


Domani a Roma il PD si riunirà per scegliere il "Traghettatore", cioè colui che da segretario pro tempore
porterà il partito al Congresso, dove si eleggerà la nuova dirigenza. Il nome più gettonato in queste ore è Epifani, ex sindacalista. Insomma una ventata di novità... "mi sembra in totale continuità con il gruppo dirigente precedente. La cosa che non ho capito è se Epifani si candida a fare l’arbitro o se è una figura che intende candidarsi al prossimo congresso. L’altra volta fu Dario Franceschini che prima promise di non candidarsi e poi lo fece, ma non gli portò fortuna" dice Pippo Civati.

Intanto Matteo Renzi ha fatto sapere che a questo giro non si farà avanti, addirittura pare che i suoi siano favorevoli alla nomina di Fassino, strano modo di fare il rottamatore. Sicuramente Renzi non è uno sprovveduto, avrà pensato bene di tenersi lontano dai vertici del partito in un momento come questo, meglio attendere che gli elettori si dimentichino del suicidio del PD con le candidature del Presidente della Repubblica e il conseguente inciucio. Magari il prossimo anno, quando B. farà cadere il governo, si presenterà in forma smagliante, partecipando ad un numero

giovedì 9 maggio 2013

Integralisti della protesta


Ieri sera, Enrico Mentana, direttore del Tgla7, ha annunciato che lascerà Twitter, il noto social network. Tutto pare iniziare da questo tweet dello stesso Mentana:
“Il numero di tizi che si esaltano a offendere su twitter è in continua crescita. Calmi, tra poco ce ne andremo, così v’insulterete tra di voi”.
Alla base di questo c'è il disagio riscontrato dal direttore di fronte alla crescita di offese rivoltegli tramite Twitter. I colpevoli pare siano anonimi utenti che lo accusano di non far bene il suo mestiere, mettendolo sulla stessa linea dei giornalisti faziosi. Adesso vorrei esprimere la mia opinione a riguardo. Enrico Mentana è entrato, a quanto pare, nel mirino degli "Integralisti della Protesta", cioè coloro che, protestando contro la cattiva informazione in Italia, fanno di tutta l'erba un fascio.

mercoledì 8 maggio 2013

Agire e subito



Un paese devastato da una pressione fiscale esorbitante, dalla quasi totale assenza di lavoro, dalla fame, dalla crescente povertà, dalla persecuzione di Equitalia, dalle istituzioni assenti e con il governo in ritiro in un'abbazia a "fare spogliatoio". Direte: ma è uno scherzo vero? No, no, è tutto vero, accade in Italia. Una cosa sfugge ai nostri cari ministri, intenti a farsi massaggiare o a gustarsi un buon rosso sotto un pergolato in fiore: la nave sta affondando! Non si rendono conto che servono risposte immediate, ma non tra qualche mese, domani. La gente è al limite di sopportazione, aumentano i suicidi, e gli atti di violenza, se la situazione resta la stessa, sono destinati ad aumentare.
Nonostante il mio scetticismo su questo governo sia a livelli epocali, la necessità di provvedimenti urgenti è veramente sotto gli occhi di tutti e pure i miei. La speranza, al di là dell'appartenenza politica, è di vedere finalmente qualcosa che dia speranza a tutti noi. 
Certo è che questo governo non sia partito nel migliore dei modi, assolutamente. Il tour di Letta che si è fatto il giro dei vertici europei mi ha lasciato amareggiato ma non stupito, infatti il Presidente del Consiglio è un europeista convinto, il problema è che l'Europa non ci da corda e quindi finiremo impiccati.

Battaglia notturna



E fu silenzio e dolore
sangue e buio.
La battaglia era vinta,
ma a quale prezzo?
I vinti distesi, si mescolano nel buio e nelle ombre.
I vincitori stremati si accasciano.
Quale prezzo avrà la vittoria finale?

martedì 7 maggio 2013

Giornalismo schiavo

Parlo da semplice profano, con gli occhi di un semplice cittadino che cerca la verità nella quotidianità. Ogni giorno, seguendo telegiornali, leggendo quotidiani e blog online, mi rendo sempre più conto di quanto l'informazione nel nostro caro Paese è manipolata e plasmata. Questo lo si nota in quasi tutti i telegiornali (salvo rare eccezioni, tipo la7), i quotidiani (anche qui l'unico che si salva è "il Fatto" e poco altro) e molte testate online. Per quest'ultima categoria si possono salvare gran parte dei free blogger, che lontano da manipolazioni politiche riescono a farci pervenire informazioni genuine. La situazione è veramente scoraggiante, i servizi vengono confezionati ad arte per far trapelare nelle nostre menti il messaggio che si sono prefissati. 
Faccio un esempio: sono diffusissimi ultimamente servizi televisivi e articoli che parlano dei presunti dissidenti all'interno della base del Movimento 5 Stelle. Ecco un articolo tipo. 

Titolo: Gli iscritti del M5S scatenati contro Grillo, si alla fiducia.
Articolo: La base del M5S è in rivolta contro il capo

venerdì 3 maggio 2013

Solitudine




E poi alzai lo sguardo
il silenzio intorno a me, solo il vento
che mi soffiava nelle orecchie.
Che pace, che leggerezza nel cuore
che dolce sensazione,
che allegria l'azzurro accecante del cielo,
il bianco delle nubi.
E poi mi lasciai cadere nella soffice erba, umida,
fresca, viva.
Solo io e le lacrime che mi cadevano sulla guance.

giovedì 2 maggio 2013

Pensieri

Pensieri che corrono veloci come l'acqua di un freddo ruscello di montagna.
Pensieri che corrono, che inciampano,
che si rialzano e scattano via come grilli impazziti.
Pensieri che corrono, si fermano, ascoltano.
Pensieri che corrono, pensieri che fanno male,
che uccidono l'anima, la calpestano e la torturano.
Pensieri che corrono, pensieri che fanno innamorare,
che fanno sorridere e volare.

E se ci dicessero di no?




Di oggi è la notizia, che il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è recato a Bruxelles per incontrare i vertici della Commissione Ue. Si è sentito molto parlare, nella campagna elettorale del PD prima, e nel discorso alle Camere di Letta dopo, della necessità di ricontrattare gli accordi finanziari con l'Unione Europea. L'ipocrisia della politica non si smentisce mai, prima con il Governo Monti sostenuto con entusiasmo da Pd e Pdl, siglano accordi come il Fiscal Compact e poi decidono di andare a Bruxelles a sbattere i pugni sul tavolo.

E se Bruxelles (la Merkel) ci dicesse di no? Se tutto questo: "andiamo, contrattiamo, europa diversa", si rivelasse un flop?

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